micaela ucchielli

Il grande successo del progetto «In campo contro la violenza di genere – L’altro sesso è un avversario?»

La stagione sportiva che volge al termine non solo ha registrato grandi risultati sportivi, ma ha rappresentato anche un punto di partenza fondamentale per iniziative che rendono orgogliosa la nostra società. È stato l’anno zero per alcuni progetti di sensibilizzazione, educazione e crescita culturale che ci hanno permesso di porci come esempio positivo per i nostri ragazzi, per i nostri collaboratori e l’intera comunità di appassionati.

Abbiamo abbracciato con entusiasmo un progetto che ci sta molto a cuore, realizzato grazie alla preziosa collaborazione di Centro Jonas Pesaro E.T.S. e della Dott.ssa Micaela Ucchielli, Psicoterapeuta, presidente del Centro Jonas Pesaro E.T.S. e responsabile del progetto. «In campo contro la violenza di genere – L’altro sesso è un avversario?», parafrasando Cesare Cremonini, è stata “una scommessa d’amore”, una proposta educativa per i nostri ragazzi che è andata oltre l’attività canonica in campo, uno spazio d’ascolto volto all’importanza dell’educazione ai sentimenti e del saper riconoscere le varie forme della violenza di genere. Agli incontri, 4 per ciascun gruppo e gestiti dalla Dott.ssa Ucchielli insieme ad alcuni osservatori del Centro Jonas, hanno partecipato le categorie under 14, under 15 femminile, under 15 maschile e under 16 maschile.

Nel documento finale di restituzione ai genitori, la Dott.ssa Ucchielli ha raccontato ciò che è emerso in questi incontri. «Abbiamo lavorato sulla questione della violenza di genere a partire dal rapporto con l’altro sesso. Abbiamo parlato d’amore, e messo a fuoco che ogni genere di violenza ne rappresenta il fallimento. Con i ragazzi occorre trovare un linguaggio che sia il loro, un canale accattivante, e noi abbiamo scelto di analizzare la musica che ascoltano, soprattutto la ‘Trap’, dove si parla della donna con un linguaggio al limite della violenza, un linguaggio volgare che la oggettifica. In qualche caso abbiamo ripercorso le radici dell’odio contro la donna da cui muovono i casi di violenza di genere, partendo dal libro della Genesi per approdare ai filosofi passando per gli scrittori e i poeti. Ho conosciuto adolescenti interessanti, profondi, capaci di interrogarsi, capaci di parlare delle loro emozioni, ciascuno a suo modo. Con tutte le categorie abbiamo poi chiesto di scrivere in forma anonima dei biglietti in cui provare a tradurre la differenza fra un amore sano e uno “tossico”, e abbiamo potuto constatare che conoscono il tema e sanno valutare la bontà dei rapporti. Lo slogan ‘se io non voglio tu non puoi’ è ben chiaro a tutti, e questo ci rassicura sul fatto che gli adulti di riferimento, genitori per primi, stanno facendo un buon lavoro».

Alcuni esempi di ciò che emerso nei biglietti in forma anonima:

L’amore tossico è una relazione caratterizzata da dinamiche dannose che generano sofferenza. L’amore sano è una relazione basata su rispetto e fiducia.

L’amore sano è libertà, lealtà, felicità. Quello tossico è violenza verbale e fisica gelosia e appartenenza.

L’amore è sano quando qualcuno ci tiene a te e ti fa sentire a tuo agio in ogni occasione. Non ti fa sentire sbagliato.

Nell’amore tossico c’è gelosia possessiva, non puoi uscire vestita come vuoi o avere amici maschi. È un amore inappropriato e violento.

Un amore tossico è una relazione in cui una o entrambe le persone soffrono anche se restano legate. Controllo: uno dei due vuole sapere sempre dove sei, cosa fai con chi parli. Gelosia eccessiva. Ti svuota, ti stanca.

Un amore sano è una relazione che cresce entrami in cui ci sia ama senza soffocarsi fatto di fiducia reciproca anche se non non vi sentite ogni ora, spazio personale, ognuno ha la propria libertà e comunicazione aperta. Ti fa stare bene, al sicuro e rispettato.

Crediamo fortemente in questa nuova generazione di adulti, cosciente e consapevole. E come Vis Pesaro siamo fieri dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze che hanno saputo cogliere il valore di questo progetto.